Il Re bambino

C'era una volta un regno che aveva come re un bambino;re bambinoil re-bambino governava con equità e giustizia.
Il re bambino amava molto giocare e occupava gran parte delle sue giornate a divertirsi insieme agli altri bambini della corte.
Consumava, così, grandi energie e, quando era il momento di mangiare, divorava in men che non si dica ogni cosa; c'erano però due cose che finiva per non mangiare mai, la frutta e la verdura; non perché non gli piacessero, ma perché si riempiva talmente tanto di tutte le leccornie che gli venivano servite che quando era il momento dell'insalatainsalata o della fruttafrutta non riusciva proprio a mangiare anche quelle! Il re-bambino finì, così, per credere che ortaggi e frutta fossero assolutamente inutili tanto che ne limitò persino la produzione. Ben presto, però, la coltivazione di questi prodotti venne a noia anche ai pochi che ancora se ne occupavano e, così, i campi vennero sempre più abbandonati a sé stessicampi; fino a quando all'incuria degli uomini si aggiunsero le intemperie e i capricci del tempo: pioggiapioggiae grandinegrandinedistrussero il poco che ancora rimaneva del raccolto.
Il danno non venne avvertito subito né dal re, né dai suoi sudditi, ma ben presto si diffuse tra la popolazione un certo malessere che sembrò colpire anche il re: tutti venivano colpiti, per quanto si riposassero e nutrissero, da una strana stanchezza e debolezzastanchezza; lo stesso re-bambino perse ogni desiderio di giocare e stare con gli amici e passava le giornate a dormicchiare ed annoiarsi.
Neppure i saggi di corte si sapevano spiegare per quale motivo accadesse tutto ciò.
Ma un giorno, mentre il re-bambinore bambinocercava di riflettere sul da farsi, accadde qualcosa di straordinario: un bagliore improvviso lo colse di sorpresa e un'essere meraviglioso gli apparve davanti agli occhi; era una strana creaturacreatura vestita di fiori e piante ed ornata di frutta ed ortaggi: si presentò come lo Spirito protettore dei raccolti. Mosso da compassione si era deciso a intervenire in loro aiuto ed era giunto lì per svelare il motivo di tanto malessere tra la popolazione; la mancanza di frutta e verdura privava gli uomini di sostanze come i sali minerali e le vitamine che danno energia e rinnovano la giovinezza del corpo e della mente.
Lo Spirito, allora, fece un'offerta al re: si impegnava a fornire al regno frutta ed ortaggi di ogni sorta in abbondanza, in cambio dell'impegno del re e dei suoi sudditi a coltivare d'ora in poi, con amore e dedizione, la terra. L'amore che avrebbero messo nella cura dei campicura dei campisarebbe stato senz'altro ricambiato dalla terra con raccolti ricchi e sufficienti al sostentamento loro e di altri regni.
Il re, per amore dei suoi sudditi, e non di meno desideroso di riprendere i suoi giochi, decise di buon grado di accettare l'accordo. Le promesse furono mantenute e fin dal giorno successivo i raccolti furono di una ricchezza straordinaria; i sudditi del re cominciarono subito ad occuparsi con dedizione alla coltivazione dei campi e sulle tavole di ognuno riapparvero frutta e verdurafrutta e verduradi ogni specie; anche il re cominciò a mangiarne e scoprì con stupore la dolcezza dei frutti e il sapore degli ortaggi.
Ben presto il malessere accusato anticamente fu solo un vago ricordo e tutti ritrovarono la loro energia.
Il re, in memoria di questi avvenimenti, decise di chiamare la capitale del regno FRUTTILANDIA.

Miriam Figliuolo

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